Il Testamento Storico

Un gran colpo di scena sfoderandolo!

Al momento del recupero lo sturmmesser sembrava "uno dei tanti" ma estraendo la lama fuoriuscì un fogliettino in formato A5 piegato in 8 parti. Il manoscritto era il testamento storico di un bersagliere ciclista che salvò la vita ad un ufficiale del Regio Esercito, rubando proprio questo pugnale al carnefice del graduato.

Stupefatti, io e l'amico Carlo, iniziamo a decifrare le parole manoscritte sul foglietto. Molte parti risultano mancanti dato che il foglio è in parte a brandelli. I danni sono quasi sicuramente dovuti alla molla a lamina interna del fodero: dispositivo che serviva a tenere salda la lama al fodero.

In seguito viene riportato quanto trascritto da Carlo:

 

 

ZONA OPERAZIONI 1-11-1918
CASA BIANCA
Prego i miei superiori se dovessi morire a volermi fare questo piacere, consegnate ai miei genitori questo pugnale, che vedendolo lui li……., consegnate pure queste mie due righe e questa mia dichiarazione. Sono le ore 4 e sono stato scelto per prendere 2 mitragliatrici e un cannone Austriache come dichiarato e partimmo per la casa bianca 12 ciclisti 4 autoblindati e 12 cavalleggeri; appena arrivati vidi già una autoblindata nostra già ferma e fuori d’uso. Seguo con i miei occhi le altre tre che facend….. la prima allora ne individuai quanti…… mitraglie e quanti cannoni …….glie e due cannoni e una mitragliatrice …….. avanti nella casa rossa che era di ……nava e sparava al m….. app….. in quel momento il tenente dice di montare in bicicletta e di avanzare nel prato, io non obbedì e presi 6 cavalli che sono rientrati senza uomo e restai per qualche minuto ad osservare i miei compagni che giunti a 300 metri dalla casa rossa….. una tremeda scarica di mitraglia aiutate dalle altre 7 schierate lungo la siepe della casa bianca, in quel momento esce un tenente dall’autoblinda che tutto ferito si trascina nel piccolo canale d’acqua che costeggia la strada, e io che sono ancora coi cavalli in mano vedo un tedesco che si avvicina e con questo pugnale che tiene nelle mani (capii) che intenzioni aveva, lasciai (deduco i cavalli) e mi lanciai contro lui…… il pugnale al momento…… forse dando il colpo a nostro tenente e avuto in possesso il pugnale che colpito diverse volte finchè cadde a terra, animai il tenente che nel frattempo non sapeva come ringraziarmi lo adagiai alla ruota e un pensiero mi venne a me, presi la mia bicicletta e via al comando del reggimento a riferire ciò che io di mio genio sapevo, mi recai dal mio colonnello e non volle nemmeno sentirmi forse perché mi aveva visto molto bianco e mi recai dal Signor Generale Guicciardi comandante la 3° divisione di cavalleria e raccontai quasi senza fiato che c’è il nemico con 8 mitraglie e due cannoni, mi diede dalla sua borraccia un bicchiere d’acqua e me ne andai, ritornato al mio squadrone nessuno mi chiese nulla e mi sdraia sotto una siepe con la mia bicicletta in mezzo alle gambe e mi addormentai. Mi sono svegliato verso le 20 e non vidi nessuno, e quasi avevo paura che l’ordine fatto da me non andasse bene, e non sapevo come fare, decisi di aver agito da buon soldato e da vero Italiano, andai in cerca del reggimento che ho trovato indietro circa 6 chilometri e non dissi niente a nessuno di quello che ho scritto qui.
Giorno 2-11 vidi che il mio ordine era funzionato bene, tengo segreto uguale e con mia gioia abbiamo ritrovato il nemico all’Hangar dove il reggimento 12 Saluzzo prese il battesimo del fuoco, ma contentissimo di non aver errato i miei ordini, presi una sbornia e gridai.
Viva l’Italia Viva il Rè,
anche se muoio sono contento d’aver fatto da vero Italiano, perdonatemi del mio mal scritto
Vostro Affettuoso figlio Natale
 

 

 

 

Non solo il testo risulta molto interessante ed evolcativo ma sottolinea un aspetto poco conosciuto degli ultimi giorni di guerra lungo l'asse Tauriano-Istrago. Infatti per quanto emerge da questo manoscritto l'autore avrebbe scoperto fortuitamente delle posizioni strategiche austriache. Il giorno successivo, 2 novembre 1918, grazie alle informazioni del bersagliere il reggimento, in appoggio al Reggimento Cavalleggeri di Saluzzo, ottenne una sciacciante vittoria caricando brillantemente il nemico. Tali gesta valsero la citazione sul bollettino di guerra N.° 1266 del Comando Supremo e la medaglia d'argento al valor militare.

Il pugnale è in fase di analisi presso il museo locale.

 

 

 

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