Medaglia d'oro ai benemeriti della Liberazione di Roma 1849-1870

A cura di Matteo Leddi

Medaglia d’oro commemorativa della Liberazione di Roma, coniata solamente in due esemplari in oro, uno assegnato al Re Vittorio Emanuele II, l’altro alla memoria dei Fratelli Enrico e Giovanni Cairoli, caduti gloriosamente il 23 ottobre 1867, sotto al mandorlo del parco di Villa Glori (di cui il nostro museo conserva un pezzo del tronco e una scultura in gesso che li ricorda), in quello che fu l’ultimo vero tentativo di conquista di Roma da parte dei volontari garibaldini. Lo scontro ebbe un immenso impatto sull’opinione pubblica italiana tanto che celebri artisti dell’epoca narrarono i fatti con immagini e versi: per esempio Giosuè Carducci ne fece una poesia, intitolata “In morte di Giovanni Cairoli” pubblicata nella raccolta Giambi ed Epodi nel 1882; e Gerolamo Induno dipinse lo scontro in una celebre tela, esposta nel Museo del Risorgimento, al secondo piano del Castello Visconteo. Questo avvenimento faceva parte della più ampia Campagna all’agro Romano guidata da Giuseppe Garibaldi, che si concluse rovinosamente con la Battaglia di Mentana pochi giorni dopo, il 3 novembre 1867.

Medaglia d'oro ai benemeriti della Liberazione di Roma 1849-1870 per gentile concessione dei Musei Civici di Pavia


Dopo la morte dei Cairoli, bisognerà aspettare 3 anni per arrivare alla conquista di Roma, quando nel 1870, con la battaglia di Sedan, viene sconfitto e dissolto il II Impero Francese di Napoleone III e proclamata la Repubblica. Quindi, decaduta la protezione francese allo Stato della Chiesa, il Governo italiano, con una spedizione militare guidata dal generale Raffaele Cadorna (padre del più noto Luigi, C.S.M. del Regio Esercito Italiano durante la Grande guerra) conquisterà Roma, il 20 settembre dello stesso anno.
Proprio oggi ricorre infatti il 150° anniversario della Presa di Roma, della celebre Breccia di Porta Pia. Abbiamo deciso di commemorare questo avvenimento ed i suoi protagonisti, rendendo noto per la prima volta al pubblico questa medaglia concessa alla memoria dei nostri concittadini Enrico e Giovanni Cairoli.
Subito dopo la Presa di Roma, con decreto del 24 settembre 1870, la Giunta Provvisoria di Governo decise di ricompensare tutti coloro che avevano partecipato alla difesa ed alla liberazione di Roma tra il 1849 e il 1870. La medaglia venne realizzata in oro, in argento (ai 24 superstiti della battaglia di Villa Glori ed a grandi personaggi del risorgimento italiano fra cui Cavour e Garibaldi), di cui pure i Musei conservano una rarissima variante in argento, mentre quella di bronzo venne destinata a tutti i militari che avevano preso parte a questa campagna ed a coloro che si erano adoperati per la liberazione di Roma segnalandosi con atti di valore e patriottismo. Il totale dei decorati ammonta a circa 36.000.
La medaglia reca sul diritto uno scudo con lo stemma araldico della città di Roma con la scritta S.P.Q.R. in diagonale, sovrastato dalla lupa capitolina e due fasci littori posti su rami di quercia che attorniano l’insieme. Il retro porta la scritta "Roma rivendicata ai suoi liberatori" contornata da una corona di quercia.
Il nastro in seta è composto da sei strisce rosse alternate a cinque strisce gialle, i colori della città di Roma. Erano previste le barrette per gli anni di campagna in cui si era prestato servizio: 1848, 1849, 1867, 1870.
Se ne conoscono diverse varianti: quella coniata dalla Zecca di stato, che riporta il nome dell'incisore Moscetti sia sul recto ("C.M.") che sul verso ("C.Moscetti"), e altre anonime di conio privato.

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