Ritrovata l'ultima nave abbattuta nella Seconda Guerra Mondiale

Ritrovata ufficialmente la nave della marina militare americana Eagle Pe-56, segnata da una sorte tragica quanto indimenticabile.
 
Il suo affondamento è infatti annoverato per essere stato l'ultimo messo a segno dai nazisti, un mese prima della resa definitiva nella seconda guerra mondiale. Il suo inabissamento è avvenuto il 23 aprile 1945 a Cape Elizabeth, 8 chilometri dalla costa del Maine, lasciando un'onda di mistero e ipotesi sul destino della nave e dei 49 uomini dell'equipaggio. L'ufficialità del rinvenimento è stata data dal gruppo di sommozzatori guidati da Ryan King, e il colosso individuato a 100 metri di profondità, in una zona dalle temperature molto basse che hanno reso particolarmente difficile l'esplorazione. Esplorazione che ha preso avvio 4 anni fa ad opera dei sommozzatori del Nomad Exploration Team, che servendosi della tecnologia sonar utilizzata dall'esperto Garry Kozak, nel giugno 2018 hanno localizzato il natante.
 
 
Ma a dare il la alla nuova fase vincente di ricerche, oltre 20 anni fa, è stato Paul Lawton, storico della navigazione che nel 2001 era arrivato a stabilire la vera causa dell'affondamento. Già i sopravvissuti avevano parlato dell'epilogo della nave facendo riferimento ad un'esplosione. La Marina riteneva che la causa fosse da collegare allo scoppio di una caldaia. Secondo Lawton sarebbe stato il sommergibile U-853 ad annientare l'Eagle Pe-56 con un missile. E circa due settimane infatti dopo la marina vendicò l'affondamento, eliminando lo stesso U-boot nei pressi di Block Island. La tesi è confermata dalle immersioni post ritrovamento, dove emerge come le caldaie siano rimaste intatte. 
 
 
 

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